Al PD solo Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Trentino.
Il sondaggio Ipsoa pubblicato su Corriere.it riporta dati inequivocabili. L’alleanza di Centro-Destra, composta da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia vince in quasi tutte le regioni della penisola. Al PD restano solo 4 regioni, tre dalle tradizioni “rosse” piuttosto marcate, più il Trentino Alto Adige. Il Movimento 5 Stelle prevale solo in Sardegna.
Si tratta di una geografia politica che evidenzia come potrebbe essere il nuovo parlamento. Stando a queste proiezioni Il Centro Destra si assicurerebbe la maggioranza relativa con 266 seggi. Seguito dal PD con 181 (se si aggiungono anche i 27 seggi di Liberi e Uguali, e dal M5S con 170. Il primo partito sarebbe comunque Forza Italia. I Pentastellati seguirebbero al secondo posto, mentre la Lega lascerebbe il PD fuori dal podio.
Il dato più preoccupante e che verrebbero confermati i timori di ingovernabilità. A meno che tutti i partiti non facciano un dietro-front rispetto alle dichiarazioni della vigilia.
A questo punto, però, non è difficile immaginare che possano esserci diverse confluenze programmatiche.
Prevedere quale possa essere un’alleanza di governo è in questo momento molto difficile. Sembra farsi strada anche l’ipotesi di una “grande coalizione” a tre sul modello tedesco. Fatto che se si concretizzasse metterebbe a nudo le contraddizioni dei partiti in causa.
Uno dei motivi ricorrenti è spesso quello della “impossibilità” dichiarata da tutti, di non poter governare insieme agli avversari. E ciò per inconciliabili divergenze concettuali.
Non sono rari i casi che hanno visto formulare forti accuse a chi ha cercato soluzioni di coabitazione anche solo in campo amministrativo. Vedremo ora come evolverà la situazione.
L’enigma del premier.
Una questione annosa è anche quella la scelta del premier. Già ora è aperta la lotta alle candidature.
Nel Centro-Destra Salvini reclama la propria. L’accordo a tre nello schieramento prevede che sia leader il segretario del partito che all’interno dell’alleanza otterrà più voti. C’è anche la residua speranza di Berlusconi di vedere sdoganata da Bruxelles la propria posizione. In caso di prevalenza di Forza Italia sulla Lega, e con Berlusconi ancora ineleggibile, il premier sarebbe un uomo indicato da Arcore.
Il PD vive invece nell’attesa di avere l’ufficializzazione del leader. Secondo Renzi sarebbe automatica la scelta del segretario, e quindi della sua persona. Ma si sta facendo strada anche l’ipotesi di una candidatura di Gentiloni. Questa è una strada che potrebbe essere percorsa soprattutto in fase di avvio di accordi di “grande coalizione”.
Tutto deciso invece in casa Cinque Stelle, dove Luigi Di Maio è ormai stato incoronato.
Non ci si deve nascondere che una delle maggiori difficoltà di accordo per un’alleanza generale sarà proprio quella della poltrona di leader.